L’UOMO È POLVERE DI STELLE / 2020

Sei dadi in pietra formano un cerchio che custodisce e posiziona gli elementi chimici fondamentali di cui è composto il corpo umano. Quasi come un Uomo Vitruviano alchemico, essi rappresentano, con le parole di Leonardo da Vinci, “ lo studio delle proporzioni del corpo umano”.
Difatti, il nostro organismo di creature organiche altro non è che una delle infinite combinazioni- forse “casuali”- di molteplici sostanze: 6 sono i componenti principali (carbonio, idrogeno, ossigeno, fosforo, calcio e azoto ) fino ad un totale di 60 elementi, che vengono a formare e concepire la nostra sostanza biologica.
Alcuni di questi elementi sono polveri cadute dal cielo, ricordi di stelle e galassie… residui di materia celeste. La massa inerte si è combinata e miracolosamente trasformata in essenza organica e vivente.
Installati sul prato, i sei dadi disegnano un girotondo sacro e ancestrali: fin dai tempi più remoti, infatti, l’uomo ha visto nel cerchio e nel quadrato, e nelle loro intersezioni, il rapporto simbolico tra cielo e terra, laddove la presenza mediana delle creature terrestri esprime la connessione tra macrocosmo e microcosmo. Per questo le sculture, frutto della collaborazione tra una materia naturale e la mano dell’uomo, si incarnano naturalmente nel travertino, la pietra locale cara a tutte le popolazioni che qui sono vissute e soprattutto agli Etruschi, per i quali il dado e il numero 6 fanno riferimento al divino. Attraverso il numero sei infatti una duplice relazione sacrale emerge:
i 6 dadi che si guardano sul prato contengono geometricamente il rotolare virtuale delle loro sei facce, proiettando allo stesso tempo la possibilità di numerosissime combinazioni e, tra queste, magicamente anche l’uomo.

E nulla perisce nell’immenso universo
ma ogni cosa cambia e assume un aspetto nuovo

Ovidio, Le Metamorfosi

 

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